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specialmente la famiglia di lui, perchè a dire il vero il padre della ragazza s’era opposto al matrimonio disuguale, s’interposero e riuscirono a rappacificare gli sposi. Stettero assieme altri due mesi, credo: poi si divisero d’accordo, ma non legalmente, e non s’incontrarono più. Essa viaggia: è una donna elegante, intellettuale, che fa anche dei versi: io, critico, preferirei l’autrice! La famiglia di Piero è anche del mio parere, o quasi, perchè non perdona al nostro amico la sua rottura con una moglie simile. Ma lui, in fondo, è un sentimentale: poesia, e bastonate se occorrono!
Lia taceva. Sentiva come un senso d’oppressione e non sapeva cosa dire, sebbene mille domande le salissero alle labbra. Sopratutto era curiosa di sapere ove la signora Guidi di solito abitava. A Roma? Non sapeva perchè, ma quest’idea le dispiaceva.
— Perchè lei disse una volta che il signor Guidi si vergogna del suo passato? — domandò infine.
— Non ho detto che si vergogna, ma che pare si vergogni. Gran differenza fra l’essere e il parere, signora Lia! Ecco, lei «è», e questa mia figura «pare». E finchè lei è qui io m’illudo di veder qualcosa di vivo anche nella «mia» Lia; è come un riflesso: ma quando son solo mi pare di aver dipinto un cadavere.... Lo guardo e mi sento triste: non mi era accaduto mai una simile cosa....