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na volontà e d’iniziativa personale. Io, del resto, vado poco in chiesa perchè amo pregare all’aperto; forse voi ricorderete che dietro la nostra casetta c’è un orticello aperto che confina con la brughiera della spiaggia, e quasi in mezzo all’orticello c’è un palmizio: ebbene, quella è la mia chiesa, ed io sto ore ed ore sotto l’arco delle fronde pittoresche, davanti al quadro del mare e della landa, e prego come non so farlo davanti agli altari. Il cielo mi sembra la vôlta di un tempio eterno, e il sole, la luna, gli astri, le sole luci degno di illuminare l’altare del Dio grande ed invisibile che noi tutti sentiamo entro di noi...
«La zia Gaina dice che io faccio questo perchè amo andare contro corrente a fare il contrario di quel che fanno gli altri Forse è vero, e questo è il mio maggior difetto, ma credo sia anche un difetto di famiglia. Vi assicuro però, caro zio, che se una cosa è irragionevole io non mi ostino a volerla, anche se ne ho vivo desiderio. Ho ventitrè anni compiuti, e sebbene la mia vita sia stata sempre solitaria, e incolore, capisco dove comincia il bene e dove comincia il male. Accettare il vostro invito, procurare di rendermi utile, pensare un po’ anche al mio avvenire mi sembra un gran bene: accetto dunque, zio, con viva gratitudine, decisa a mostrarmi degna della vostra bontà. Il vostro invito è giunto a tempo; io mi sentivo triste; oppressa, e mi pareva di appassire inutilmente come l’erba sul ciglione