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to, ma senza troppa convinzione, e Lia ripeteva cose che aveva letto sui libri o aveva sentito dire, ma di cui neppur lei era convinta: Salvador fissava con ostilità l’estraneo che osava metter in dubbio gli insegnamenti della mamma, e Nino guardava con malizia il fratello invitandolo a ridere per i gesti nervosi e il modo di parlare del signor Guidi.
Nel pomeriggio la famigliuola tornò alla spiaggia. L’ospite l’accompagnava, e mentre i bambini costruivano un acquedotto nella sabbia, egli si sdraiò sulle alghe, accanto a Lia che tagliava e cuciva un paio di scarpette di tela, e domandò chi abitava i villini.
— Non so, non conosco nessuno. Soltanto so che in quella villa rossa, giù verso il castello, abita un ricco americano con due sue figlie. Fin qui non arriva nessuno, — ella aggiunse con malizia. — Se vuol vedere donne belle ed eleganti vada laggiù allo stabilimento.
— Stamattina c’erano solo due balene vestite di bianco: saran state le ricche americane; mi basta però di averle vedute una sola volta....
Lia sorrise, ma accorgendosi che egli la guardava fisso non rispose e si fece seria.
— E lei passa tutta la giornata qui? Come non si annoia, signora Lia? Perchè non è andata ad Anzio?
Ella curvò la testa sul suo lavoro, e i ricordi del tempo felice la rattristarono: le pareva di