Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 166 — |
diventava più alta s’aggrappava più su fino al collo di Lia.
Piero Guidi osservava il grazioso gruppo, e la sua padrona di casa gli sembrava un’altra, una bella donna ch’egli non conosceva. I suoi capelli neri, inargentati dal riflesso dell’acqua, le fossette dei gomiti dorati, e sopratutto il collo lungo e gli omeri sfuggenti come nei ritratti delle principesse del tempo di Carlo Allerto, lo colpivano gradevolmente. Egli la guardava senza desiderio, ma con vivo piacere.
Quando ella uscì dall’acqua, e dopo aver rimesso l’accappatoio prese Nino fra le braccia, alta e svelta fra l’oro della sabbia e il verde e il viola del mare e del cielo, egli pensò a una Madonna del Morelli e s’alzò per osservarla meglio: e accorgendosi che Lia lo vedeva e arrossiva, si domandò se ella pensava a lui, se egli le piaceva; ma subito ricordò che una domanda simile un uomo se la rivolge quando una donna comincia a piacergli, e un senso di diffidenza lo riprese.
*
Rientrando nella casetta trovò Salvador che apparecchiava la tavola e si mise a chiacchierare con lui.
— Quanti anni hai? Che classe fai? Sei passato senza esame?
Salvador, intento alle sue faccende, rispondeva con un certo sussiego.