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lo spazio verde di piante e d’erba e le costruzioni su cui gli operai si arrampicavano come su piccole montagne. Il cielo azzurro, sopra i palazzi gialli di via Boncompagni, era sparso di nuvolette bianche che parevano colombi; e non ostante i gridi degli operai e delle erbivendole una pace serena regnava in quell’angolo di città nuova, ancora vergine.

L’estraneo decise di restare.

— Il salotto, — disse Lia spingendo l’uscio, — lo farei qui. Adesso è la nostra sala da pranzo.

I bimbi, accanto alla finestra, guardavano silenziosi: Lia vide il volto dell’estraneo oscurarsi e disse con fermezza:

— I bambini non le daranno fastidio.

Allora egli trasse la sua carta da visita, e gliela diede.

— Se non le dispiace, tornerò più tardi per darle una risposta definitiva.

Ella prese la carta senza guardarla, e solo dopo che egli se ne fu andato lesse il nome stampato sui cartoncino:

Cav. Pietro Guidi

Capo Sezione nel Ministero del Tesoro.

I due fratellini si alzarono sulla punta dei piedi, appoggiandosi a lei.

— Fa vedere! Fa leggere....

— Piano! Io non ho mai veduto bimbi così curiosi. Ma che v’importa?