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da cui c’era molto a sperare, decise di sostenere validamente la causa della vedova.
— Sono bambini beneducati che d’altronde non stanno quasi mai a casa. La camera è bella, ariosa, il salotto è di lusso. Vada a vedere. La signora non ha mai affittato e non prenderà che un solo inquilino; è una signora molto per bene, onesta e seria. Poveraccia, fin troppo.... Il marito era un giornalista, bravo, dicono; scriveva per i giornali d’America. È morto nel novembre scorso, di polmonite; in tre giorni, taffete, a terra: molto sano però non era...
Adesso il bel giovane si batteva lievemente il pomo del bastone sulla guancia: e pareva ascoltasse con interesse la breve storia dolorosa, ma i suoi occhi non esprimevano che una dolce indifferenza.
— Un giornalista? Come si chiamava?
— Villanueva.
— Umh! Bè, andiamo a vedere.
Per un caso straordinario la scala era pulita e deserta: dalle finestre spalancate penetrava un profumo agreste d’erba e di terra smossa, e arrivava, simile a un lontano mormorio d’acque, un canto incessante di passeri.
Salvador, seguito dal fratellino, corse ad aprire. Entrambi indossavano lunghi grembiali neri che facevano risaltare il pallore diafano del visetto di Salvador e la tinta rosea delle guancie paffute dell’altro bimbo: ma il lutto dei due fra-