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l’orticello e più in là fra cespugli di rose bianche brillanti di rugiada e piccoli ciliegi coperti di frutti che sembravano nacchere di corallo, un pettirosso svolazzava, gittando il suo allegro grido di richiamo.

Marianna spalancò i vetri e scosse un po’ l’inferriata rugginosa, quasi con un desiderio di liberazione. Sì, Simone aveva ragione a non voler cedere la sua libertà: tutto, fuorchè la libertà!

Ma di là dell’orticello, nel vicolo che lo rasentava e sboccava nella strada davanti alla casa, risuonò un passo di cavallo: la canna di un fucile e la cima di una berretta sfiorarono il muro: ella riconobbe Sebastiano e di nuovo l’impressione della realtà la fece arrossire. Sperò che il parente passasse dritto. Egli invece si fermò e battè col piede al portone. Ella attraversò senza fretta il cortile ancora tutto coperto dell’ombra del pergolato, e aprì; e subito vide che Sebastiano la guardava dall’alto sforzandosi all’usuale sorriso di malizia ma con gli occhi sospettosi e in fondo anche tristi.

— Volevo sapere se zio Berte è ripartito.