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IV.

Marianna era di nuovo nella sua casa di Nuoro.

Stesa sul suo gran letto fresco, abbattuta da una stanchezza piacevole, aveva l’impressione, addormentandosi, di trovarsi ancora sul limitare della casa colonica, con la testa di Simone sulle ginocchia. E parlava al giovine, piano, quieta e grave, dicendogli tutte le cose che la notte prima non aveva saputo dirgli; e si faceva ardita ad accarezzargli i capelli morbidi e caldi, e a quel contatto un brivido la percorreva tutta, dalle ginocchia al mento; anche le sue palpebre tremavano, ma le chiudeva forte per non piangere, per non svegliarsi.

— Una donna che ama un uomo come me non deve piangere.... Sì, sì, Simone, non devo piangere.