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verità perchè speravo, non so, che mi prendesse con sè e mi lasciasse l’eredità, come tuo zio faceva con te. Egli mi accolse bene, malanno gli frughi le viscere, ma non mi volle neppure per servo. E così mi è passata la fanciullezza. Pensavo di andare a rubare per far ricca la famiglia; mai avrei voluto rubare molto, molto, — non un agnello o un bue. Fare qualche bardana, sì, — andare nella casa magari del mio padrino e rubargli il tesoro; non un agnello come l’aquila o la faina. Ma dov’erano i compagni per la bardana? Passati quei tempi, Marianna mia! Il malanno è che andavo a raccontare a tutti queste cose: e mi feci una mala fama, e fui tenuto d’occhio, e sorvegliato e spiato, io che non facevo male ad una mosca. E quando tornavo a casa, mia madre mi guardava triste e mio padre mi predicava dalla stuoia con la voce che pareva venire di sotto terra. Io glielo dicevo: padre, siete un morto vivo; siete così, seppellito senza terra perchè non avete mai avuto forza e coraggio, perchè siete vissuto come una lepre nel suo nido. Le mie sorelle sorride-