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— Simone, — disse, tendendogli la mano, — mettimi tu l’anello nel dito.
Allora la mano di lui, ch’era diventata scarna e pallida, già bruciata e lavata dalla morte, si sollevò verso quella del prete: le dita tremanti ripresero l’anello e lo infilarono nel dito di Marianna.
Queste furono le loro nozze.
In settembre ella andò alla festa di Nostra Signora del Miracolo, per riportare l’anello. Erano ospiti, lei e suo padre, di una ricca famiglia di proprietari di Bitti: e il figlio maggiore, ch’era ancora scapolo mentre tutti i suoi fratelli avevano già moglie e figli, stette, tutto il tempo che durò il pranzo della festa e poi mentre gli uomini cantavano e le donne ascoltavano, a guardare Marianna. Vedendola pallida, chiusa in sè, indifferente a tutto, s’informò s’era malaticcia; gli dissero di no, che era così di sua natura, e che era religiosa, tanto che aveva offerto a Nostra Signora tutti i gioielli che possedeva: allora egli pensò di chiederla in moglie.
Lo fece molto tempo dopo, perchè biso-