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piegò ai piedi di lei, come l’altra volta, sedette sull’erba bagnata, le riprese le mani, la guardò dal basso supplichevole.
— Marianna? Marianna? Rispondimi, Marianna!
Era la voce di un altro, la voce del Simone buono di quella sera; ma ella taceva, a occhi bassi, incerta, chiusa al dolore di lui come lo era stata alla sua collera.
— Marianna, rispondimi: sono io, sono il tuo Simone; mi vedi che sono venuto: sono qui, riprendimi, fa di me quello che vuoi, Marianna, perdonami. Dimmi almeno che mi perdoni.
Ella non rispondeva. Era morta, per lui. Ed egli lo sentì bene, ch’ella era morta per lui, e si strappò la berretta, la buttò via, si tolse il fucile e lo buttò giù, si torse le mani disperato. Balbettava parole senza senso, minacce assurde, imprecazioni contro sè stesso e contro tutti. Ella rimaneva inerte, cieca e sorda, morta a tutto.
— Infine, che ho fatto? — egli disse allora, riavendosi; e s’allungò per riprendere la berretta che si rimise calcandosela be-