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na e rimanere con lei; sì, sì, l’hai abbandonata senza dirle niente, perchè è da molto che tu l’hai abbandonata, col pensiero, e lei credeva d’essere ancora con te e invece era sola e tu correvi a fare il male col tuo compagno.... e neppure hai avuto il coraggio di andare a dirle la verità; sì; e hai mandato me, come si manda il servo, come si manda il messaggero che non sconta pena. E adesso ti dirò....

Gli riferì parola per parola l’ambasciata di Sebastiano, ma esitava a ripetergli quella di Marianna.

Simone ascoltava, col tizzone in mano, sbalordito. Gli occhi gli rifulgevano d’odio: odio per tutti, per Sebastiano che gli era sempre stato indifferente, per Marianna che s’era fatta amare, per Bantine Fera che lo aveva distolto da lei, per Costantino che gli diceva la verità: un furore sordo cominciò a farlo ansare: la bestia feroce, dentro, si agitava.

— Taci, lepre morta! Non ti vergogni a non avergli lavato il muso col suo sangue? Non parlare oltre: tu non sai quello che sei!

— Sei tu che non sai quello che fai e