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XII.
Costantino seguiva la stessa strada fatta da Simone un anno prima per tornare al rifugio. Ed era intorno la stessa serenità chiara di luna, la stessa dolcezza di primavera; lui però non si sentiva alto e forte come il compagno: andava piano, piccolo come un ragazzetto, a testa china, sicuro perchè aveva ancora il lasciapassare, ma egualmente guardingo per paura d’essere seguito e spiato. E portava con sè il peso del dolore di Marianna e l’umiliazione della parola di lei per Simone.
Gli sembrava di essere come un povero servetto che avesse, per incarico forzato del padrone, recato un dono oltraggioso a qualcuno, e ritornasse con la restituzione di un dono più oltraggioso ancora.
Ma a momenti il ricordo delle offese di Sebastiano lo pungeva fino all’osso. Allora