Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 254 — |
— E tu, che sei così bravo, perchè non vai a dirle a lui, queste cose, invece di contarle a me?
— Ma non sei tu il suo messo? Sì, le dico a te; ma non dubitare, anche a lui le dirò. Non mancherà occasione. Ed ecco quanto ancora tu devi dirgli: che si ricordi di quello che era, e non creda di aver mutato condizione. Marianna Sirca non fa per lui. Lui è sempre il suo servo: e se lei ha perduto la ragione c’è, perdio, chi la ragione la conserva ancora....
Allora Marianna si piegò in avanti quasi stesse per cadere, coi pugni stretti, le ginocchia tremanti.
— Padre, — gridò, — ma ditegli dunque che stia zitto, che se ne vada!
Zio Berte agitava le mani per calmarli tutti.
— Andiamo, andiamo, finitela! Sono questioni di famiglia, che aggiusteremo fra noi.
— Voi! — gli si volse con disprezzo Sebastiano. — Non è certo da voi che vostra figlia possa sperare di veder aggiustate le sue cose. E tu, cugina, mandami pure via, se credi, chiama il tuo servo e aizzami il