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alla superfice brillò come un occhio sanguigno.
— Che cosa vuoi dire?
— Tu sai bene quello che voglio dire.
— Io non so nulla.... Io non ti conosco. Chi sei tu?
S’era sollevato, ingrandito: dentro sentiva voglia di ridere, pensando che Sebastiano arrivava un po’ tardi alla battaglia e combatteva contro i morti; ma non esitò un attimo a difendere la dignità di Simone e a non lasciarlo nè a lasciarsi offendere.
Dall’alto Marianna lo guardava con diffidenza ma anche con ammirazione, quasi animandolo alla difesa, mentre il padre, vuotato con un sorso tremulo il vino, le porgeva dietro le spalle il bicchiere ch’ella non prendeva.
Allora anche zio Berte finì col deporre il bicchiere per terra, ma discosto; poi allontanò quello di Costantino come sgombrando il terreno per il combattimento. La mano gli tremava un poco: tentò di dire con rimprovero: — Sebastiano, Sebastiano! — ma la sua voce si perdette in quell’impeto di bufera.