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ranza che la sorte di sua figlia mutasse, o di paura per le cose tristi che in fondo sentiva inevitabili.
Non si fidava molto di Marianna, e tanto meno si fidava della quite, della bontà di Costantino; eccolo lì calmo come un vecchietto sazio mezzo addormentato; toccalo e balzerà su terribile come la fiera svegliata nel suo covo.
— Marianna, — disse, tentando di scongiurare la burrasca, — e versa dunque da bere a tuo cugino.
— Non ne vuole! Lasciatelo dunque!
— Siediti, allora. Beviamo noi, Costantino Moro; su, hai tempo di dormire. Prendi, bevi, uomo!
Costantino si sollevò, spalancando un po’ gli occhi.
— Sì, perdio, mi stavo davvero addormentando.... Sono stanco, Dio m’aiuti!
Allora Sebastiano diventò aggressivo.
— Ah, sì, hai camminato, oggi; il mestiere del paraninfo è faticoso più di quello del bandito.
Costantino depose il bicchiere pieno per terra, sulla pietra del focolare; e il vino,