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servo, rientrato, osservava curioso senza dimostrarlo: e fu il primo lui a sollevare la testa nel sentire un passo lontano di cavallo.
— Dev’essere Sebastiano.
E Marianna spalancò gli occhi ma tosto si ricompose.
Da tanto tempo non rivedeva Sebastiano: ecco che egli ricompariva nel momento in cui pareva che la sorte avesse deciso tutto. Il rumore del passo del suo cavallo risuonava come quello delle prime gocce di pioggia d’un uragano.
In breve fu davanti alla porta; e la sua ombra e quella del suo cavallo oscurarono la soglia cancellando il mite chiarore della luna. L’abbaiare dei cani rompeva la quiete della notte.
Marianna non si mosse; ma s’era drizzata ostile, e i suoi occhi, incontrandosi con quelli di Costantino che interrogavano, brillarono di una luce così metallica che il bandito ebbe l’impressione di veder scintillare un’arma.
Sebastiano entrò e all’invito sedette davanti al desco; era pallido più del solito