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non ci farai questo torto: Marianna adesso accenderà il fuoco e preparerà la cena. Vieni a vedere il suo bene.
Costantino esitò un momento, poi rimise il fucile e seguì l’ospite fino alla radura: si vedeva il servo, grande, tranquillo, spingere al ritorno le vacche che attraversavano il prato lente sazie col pelo inargentato dal riflesso della luna.
Sì, Marianna era bella, fiera e ricca: Simone poteva ben sacrificarle anche la sua libertà e passare anni ed anni in carcere per lei. Costantino guardava e pareva di esser lui, adesso, sotto l’impero d’una malìa; non solo non dava più torto al compagno, ma sentiva un confuso desiderio che tutto s’aggiustasse; e cedeva all’invito di zio Berte con la speranza che da zio Berte partisse la parola di pace.
Zio Berte infatti s’indugiava pensieroso, a mani giunte, come adorando le vacche e le giovenche che gli passavano davanti solenni in processione. Quando tutte furono dentro la mandria, si volse e mormorò:
— Puoi rassicurare il tuo compagno, ti giuro in mia coscienza che qui intorno nella tanca non ci sono spie.