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di me e mi aspetterà anche mille e mille anni.... Marianna, cosa avevi fatto tu di un uomo? Lo avevi ridotto come un fanciullo. Egli pronunziava il tuo nome anche dormendo: e ancora lo pronunzia, ancora è come un fanciullo. Abbi coscienza, Marianna: dà retta a me. Tu devi seguire la tua via e lui la sua. Non capisci ch’egli verrebbe condannato? Ed egli non vuol legare la sua sorte alla tua. Ma vuole che tu lo perdoni.

Parlava a bassa voce, e sebbene sentisse finalmente rotto l’incantesimo che aveva unito Simone a Marianna, la gelosia si mischiava ancora alle sue parole di pace, come una vena amara. Quando disse «egli vuole che tu lo perdoni» si chinò davanti a lei come implorando perdono anche per sè. Ma ella sentiva ch’egli le nascondeva in parte la verità; ed era tornata rigida, implacabile.

— Marianna! Devo andarmene: non farmi ripartire così, come un nemico. Che cosa devo riferirgli?

— Io non ho che una parola. Una ne avevo detta a lui, e una ne dissi a te.