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cominciò a sbuffare e a battersi la zampina sul muso. S’era scottato; rimbalzò a terra e andò accanto al padrone, ma il padrone, che pure lo amava, lo respinse col piede.
Si vedeva un uomo attraversare il prato, dirigendosi verso Marianna, un uomo piccolo, vestito come un cacciatore, con un berretto di pelo calato bene sulla fronte. Era uno straniero e zio Berte non ricordava di averlo mai veduto; eppure gli sembrava di riconoscerlo, e se ne turbava.
Anche Marianna guardava l’uomo che si avanzava lasciando una scia argentea sull’erba del prato; e i suoi occhi dapprima pieni di sorpresa scintillarono di gioia, poi ritornarono dolci illuminando con la loro luce dorata di lampada il viso pallido intorno al quale ella si tirò un poco i lembi del fazzoletto.
IL cuore le batteva forte, e di nuovo le pareva di sentire il passo di Simone. Come aveva fatto a non sentirlo più? Le sembrava di svegliarsi d’un tratto, di aver dormito per mesi e mesi in un luogo freddo e scuro, in una grotta, fra cattivi sogni. Ma mentre lei dormiva Simone non cessava di camini-