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talmente una irritazione interna, che Marianna si spaventò e si pentì d’essere entrata; sentì che la sua visita non era nè opportuna nè gradita. Infatti vide i grandi occhi dorati della figliuola minore, che si era affacciata sul ballatoio, guardarla con meraviglia e curiosità, poi con dolore e infine con ostilità che pareva odio.

E mentre il padre andava oltre, verso una seconda porticina del ballatoio, la fanciulla parve non volesse lasciar entrare Marianna nella cameretta ove la madre gemeva tormentata dalla febbre. Il viso della visitatrice era però così dolce e spaurito, pure conservando nella bocca una espressione di fierezza, che l’altra ne fu disarmata. Non era la donna ricca e prepotente che ammaliava Simone per servirsi di lui come di un servo terribile, per i suoi fini ambiziosi, per i suoi interessi di proprietaria e i suoi desideri di amante, quella che saliva con ansia le scale della povera casa e pareva rispondesse al saluto del fiorellino del ballatoio. La sorella di Simone le lasciò dunque libero il passo; ma al vederla anche le altre sorelle si alzarono ostili, e circonda-