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dando lontano davanti a sè con gli occhi infossati rossi; di tanto in tanto le sue labbra violacee fra i baffi bianchi avevano un movimento di disgusto come s’egli masticasse una cosa amara; e quando Marianna lo raggiunse e gli domandò sottovoce: — Zio Franziscu, come state? — parve non riconoscerla.

Non rispose, ma la fissò bene negli occhi e d’un tratto i suoi occhi s’illuminarono. Ella arrossì: eccoli, erano ancora gli occhi di Simone, ma tanto lontani, in fondo al pozzo!

— Mariannè! Sei tu? — disse il vecchio, fermandosi e piegandosi sul suo bastone. — Mia moglie sta male.

Continuava a guardarla e tutto il suo volto si trasformava, illuminandosi; e Marianna aveva l’impressione di essergli anche lei apparsa in un momento di disperazione e di smarrimento. E un altro pensiero le dava un senso segreto di gioia: — Se la madre è malata, Simone tornerà a vederla!

— Che cos’ha vostra moglie? sarà una cosa lieve, speriamo.