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nate, e lei andò a prendere anche il sale, il cacio e un poco di pane di orzo triturato.
Il tutto fu mischiato al sangue raccolto nel ventricolo della pecora, pulito come una borsa di velluto: e il ventricolo fu poi cucito con un ago di canna e messo a cuocere sotto un mucchio di cenere calda.
Intanto gli uomini discutevano sul prezzo del sughero, e il padre diceva, guardando per terra poichè non sapeva mentire, che i mercanti ozieresi avevano offerto mille scudi; ma Sebastiano rideva, con gli occhi neri brillanti nel viso giallognolo, e guardava Marianna ammiccando.
— Zio Berte, sapete vantarla la vostra roba!
— Non è mia perchè è di mia figlia!
— È vostra perchè è mia, — ribattè Marianna, e il padre ne fu tutto felice anche perchè gli pareva che Sebastiano si beffasse un poco di lui.
Marianna intanto, china sul focolare, aiutava il servo a preparare la cena; aveva sollevato rigettandole al sommo della testa le cocche del fazzoletto nero, lasciando