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verdognoli, di tanto in tanto, pure nel sorriso, si oscuravano come se dentro vi passassero nuotando delle ombre.
A Marianna bastò il primo sguardo per sentire che qualche cosa di nuovo era in lui, come se la loro fredda e inutile parentela si fosse d’un tratto rotta ed egli si accostasse a lei, oltre quel velo, uomo come tutti gli altri, nemico come tutti gli altri.
— Che inverno del diavolo, — egli disse, passandosi la mano sulla ghetta di orbace, — da molto tempo non si era conosciuto un inverno simile. Si è dovuto combattere come in guerra, e ne usciamo fuori zuppi come dal torrente. Ah, — sospirò sollevandosi, — bisogna esser ricchi come te o non aver nulla per non aver pensieri.
— Sì! Ma anche noi ne abbiamo avuto da pensare!
— Tu! — disse lui un poco sprezzante; ma tosto parve pentirsi e abbassò gli occhi pieni d’ombra.
— Io? Cosa io? — ella domandò quasi irritata. — Io forse non ho pensieri?
— Tu? Tu ne hai, sì; ma è comodo pen-