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Seguì un silenzio grave. Marianna ritirò la mano e non rispose. Pareva convinta della necessità pronunziata da Fidela. Fidela però non si sentiva sicura; preparava la cena e non parlava più perchè non c'era nulla da aggiungere; ma il silenzio e l’immobilità della padrona le davano di nuovo l’impressione di qualche cosa di oscuro, di compatto, contro cui era inutile dar contro.

Simone a sua volta era triste come il fidanzato che si vede rimandato a termine lontano il giorno delle nozze; si sentiva stanco, con la mente confusa, e pensava al modo di rimanere almeno un poco solo con Marianna per toglierla dallo sconforto muto e profondo in cui sembrava caduta.

Quando tutto fu pronto sulla tavola, la serva lo invitò a cambiare posto.

Anche Marianna s’alzò, parve guardare se sulla tavola c’era tutto, sollevò la bottiglia del vino.

— Fidela, stanotte ci vuole il vino di Marreri: va a prenderlo; — e poichè la serva esitava, la fissò con gli occhi scuri che comandavano.