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male. Non sarà condannato. E io lo sposo perchè voglio aiutarlo: il mio sarà suo e il denaro aiuta a rendere giustizia. Eppoi dopo l’inverno viene sempre la bella stagione. Fra pochi mesi, a primavera, tutto sarà finito; saremo tutti felici e sereni. Andremo alla Serra a passare il maggio ed egli sarà davvero come il grande albero che con la sua ombra rinfresca tutto intorno. Perchè star lì adesso a tormentarci? Eppoi è così. Non seguo la legge di Dio, dimmi? Dio non ha creato nè ricchi nè poveri, nè buoni nè malvagi: solo lui detto: «voletevi bene e unitevi». E così faremo noi. E tu adesso alzati e prepara la cena per tutti. È ora, su!

La serva si alzò e sparse il sale sul cinghialetto già infilato nello spiedo.

Ma Simone tardava a venire, e Marianna ricadeva nella sua inquietudine; uscì nel cortiletto, stette ad origliare al portone. Il silenzio pareva addensarsi con le tenebre. Simone aveva promesso di ritornare: lei però sapeva bene che egli non era padrone della sua parola, sebbene s’illudesse d’essere libero. No, nessuno è libero: an-