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sa non si udì che il tonfo della neve che continuava a cadere dal pergolato, mentre il gioco della fiamma pareva agitasse sulle pareti, con le ombre e i riflessi, l’inquietudine oscura delle due donne.
Più tardi s’udirono in lontananza passi e voci, ma parevano di un mondo lontano, assolutamente staccato da quello di Marianna.
— Vedi, — ella disse dopo un lungo silenzio, — mio padre non torna. Vedi? Anche fossi stata male non tornava lo stesso: gli preme più il bestiame.
— L’interesse è sangue: dopo tutto è roba tua.
— Sì, ecco, sempre la roba, niente altro che la roba! E non è questo che dico?
— E anch’io ti dico una cosa, Marianna, se non ti offendi. Tu credi che Simone, se tu non fossi stata ricca...
Ma la padrona si volse verso di lei con fierezza sdegnosa; parve volesse morderla.
— Sta zitta, tu! Che t’intendi tu di amore?
Fidela però era coraggiosa. E durante la giornata aveva ruminato tante cose, come