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mormorò ricoprendosi il viso. — Sono contena di averti detto tutto. Stanotte egli tornerà.

Fidela si chinò sul guanciale.

— Marianna, tu sei la padrona e puoi fare quello che vuoi, ma poichè ti sei confidata in me devi accettare un consiglio. Fa tornare a casa tuo padre, e aprigli il tuo cuore. Noi siamo tutti ciechi, Marianna, e abbiamo bisogno di sostenerci l’uno con l’altro. Eppoi tu sei una buona cristiana e conosci i comandamenti del Signore. E il padre è sempre il padre.

Sopra il lenzuolo Marianna sentì la mano ruvida sfiorarle il viso, facendole il segno della croce, come da ragazzetti, per scacciarle via dalla mente i cattivi pensieri: ricordò il senso di terrore che aveva provato quella notte nella Serra, dopo il primo sguardo di Simone, ma non cambiò pensiero.

— Lasciami dormire; sono stanca e ho male alla testa. Dopo ti darò una risposta.

La serva insisteva:

— Dammi il permesso di mandare a chiamare tuo padre. Dopo starai in pace.