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disse infine Marianna, sottovoce. — Ho la coscienza anch’io, e non so adesso se, consigliandoli di andare in carcere, faccio bene o faccio male. E se poi ti pentirai? Sei tu proprio certo di non aver fatto tanto male da non essere condannato a lunghi anni di pena?
— Male da essere condannato a una lunga pena, no, se c’è una giustizia. Ma ho dei nemici, e vengo accusato di reati che non ho commesso. Però, le lo giuro, Marianna, te lo giuro su mia madre, ch’io non la riveda se mentisco: non ho mai sparso sangue cristiano.
Dopo un momento di silenzio Marianna, riprese:
— Non credere che io non sappia la gravità di quello che ti chiedo, Simone. Lo so, Simone, e so quello che tu mi chiedi in cambio. E siamo dunque pari, sì, siamo dunque pari.... Simone.... sì....
Arrossì tutta, fino alle mani, poi cominciò a tremare.
— Ebbene, ecco; non c’è che questo. Sposiamoci.
Simone si sollevò rigido, spaventato dal-