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me un cervo. Per non tradire il compagno non era tornato al rifugio, passando la notte e il giorno seguente in una buca in fondo alla valle verso Olzai.
— E me lo vidi tornare con la morte in faccia, dopo tre giorni: aveva la febbre alta e la polmonite, e parlava sempre di fuggire. Lo buttai giù sulle pelli calde, accesi un fuoco di qua un fuoco di là, lo tenni fermo per le mani, seduto presso di lui, per otto giorni. Sudavo con lui, così Dio mi assista, e deliravo con lui. Gli pareva sempre di fuggire e io fuggivo con lui. Poi quando stette bene un poco andai da sua madre ed ella venne su con me, e stette con noi tre giorni. Questo gli fece bene, lo guarì. Poi venne su da noi, un giorno dello scorso novembre, sì, saranno circa cinque settimane, venne su da noi Bantine Fera....
Pronunziò questo nome a bassa voce, quasi con religione ma anche con timore e con vanità; e tosto sollevò gli occhi per osservare l’effetto che le sue parole producevano in Marianna. Marianna ascoltava quieta, col viso tra le mani. Il nome di