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non dirla; tutto glielo impediva, eppure non potè mentire.

— Sì, ti aspettavo.

E tosto tornò a ritirare la mano dalla mano di lui, e si piegò come sotto il peso della sua responsabilità. Ma egli sembrava diventato un altro; si era sollevato sulla schiena e si guardava attorno, con gli occhi corruscanti.

— Tu mi aspettavi! Marianna, dunque ho fatto bene a venire. E adesso?

Ella rispose con un gesto vago della mano.

— Adesso siamo qui.... assieme.

— Assieme.... — ripetè lui; ma per la terza volta tacquero come fossero lontani e non avessero più nulla da dirsi.

— Assieme! — pensava Simone, a testa bassa, umiliato dalla sua impotenza. — A che serve che siamo vicini se non la posso toccare? Che cosa sono venuto a fare?

— Assieme, — pensava lei, irrigidendosi nel suo orgoglio. — Ma è inutile che io lo abbia aspettato tanto; è inutile che egli sia venuto se non mi ama dell’amore con cui lo amo io.