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e schiavo; una delle tante immagini melanconiche cancellate dal quadro del passato, una figura sommersa in fondo al pozzo.
Finite le sue faccende, Fidela sprangò la porta e sedette anche lei davanti al fuoco, per terra. Marianna sollevò il viso, stette a guardare sulla parete l’ombra grande aquilina del profilo della serva e disse con amarezza:
— Come ci divertiamo, in questa sera di festa, zia Fidè!
— Colpa tua, Marià; non sei nata per spassarti, tu!
— Come dovrei fare? — domandò lei, chinando il viso, più seria di quanto l’altra credesse. — E voi vi siete mai divertita?
— Il mio destino non era il tuo, Marianna! Ma di sicuro se io fossi stata al tuo posto non avrei fatto la tua vita.
— Ditemi che avreste fatto!
E poichè la serva esitava a rispondere, ella s’irritò.
— Avreste preso marito, ecco tutto, ecco cosa volete dire. È questo il divertimento?