Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/127


— 120 —

pareva gittasse un cenno di sfida al temporale; poi riprese a cercare: trasse una cartucciera che si strinse forte alla vita guardandovi su a capo chino; e quando l’ebbe aggiustata bene la spolverò col lembo della giacca di cuoio e parve sorridere alla triplice borsa che vi era applicata e sulla quale fiorivano primitive roselline gialle e rosse ricamate con la seta. In ultimo si mise il fucile ad armacollo, se lo aggiustò bene sopra l’omero, e stette un po’ fermo sul limitare del rifugio a guardare ancora l’orizzonte e il luccichìo fosco dell’acqua giù fra le pietre e le macchie scosse dal vento: pareva un guerriero pronto alla partenza.

Costantino s’era fatto pallido; i suoi occhi sempre fissi sul compagno si accendevano foschi e dolorosi.

Quando torni? — domandò sottovoce — Va all’inferno, quando torni? — ripetè irritandosi.

Invece di rispondere alla domanda, Simone gli diede alcune avvertenze come ad un servo che restasse a custodire la casa. Poi balzò fuori, ma ristette un poco più