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proprietario volesse cederla a rate o aspettare ancora un anno: forse era già in trattative con qualche altro compratore, forse a Marianna toccava il rischio di non poter più acquistare la tanca, e di avere inoltre qualche vicino incomodo. Ella ne parlava tranquilla, come di cosa che non la riguardasse: nulla più, delle cose terrene, la toccava troppo da vicino, avvolta com’era da quell’altro pensiero. D’un tratto però Sebastiano tornò ad animarsi; sporse il viso verso di lei, fissandola nella penombra e disse sottovoce, come fossero d’intesa sul significato delle parole che egli pronunziava:
— Mandiamo Simone, dal proprietario della tanca, per convincerlo....
Marianna rabbrividì; sentì come un’ala nera mostruosa sfiorarla, e per la prima volta intuì tutto l’orrore, tutta la distanza che separava lei, onesta, coscienziosa, pura, da un bandito, un malfattore qual era Simone.
Un attimo: e altre visioni demoniache le passarono davanti: il portone si spalancava, Simone veniva, sì, secondo la sua pro-