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un’ultima volta il cielo rosso sopra le case nere, e nessuno arrivava. Al di là della strada deserta sopra le torri rossastre della chiesa una nuvola rossa si incurvava come un arco di fuoco; tutto era nero e sanguigno, tutto ardeva di una fiamma misteriosa che l’ombra a poco a poco spegneva: e i canti corali dei giovani amanti paesani riempivano l’aria di passione nostalgica. Ella appoggiò la tempia allo stipite del portone pensando che il suo amante non poteva cantare per lei sotto la sua finestra. Come erano lontani! Lontani come alle due estremità della terra; tanto lontani che, a pensarci bene, pareva ch’egli non esistesse neppure.... Ma ecco, a pensarci meglio, il cuore le si gonfiava per la stessa disperazione: e il passo di Simone le risuonava ben dentro, mentre dalla profondità del suo cuore era la voce di lui che cantava riempiendo la sera dei gridi d’amore.

Ritornò sotto il pergolato; ad ogni rumore di passi sollevava la testa, finchè la serva non tornò nel cortile e s’avanzò per chiudere di nuovo il portone.