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rianna e la faceva ridere, con la gola ancora chiusa dal terrore. Le pareva di vedere Fidela nascosta tra i fasci di canne, nel soppalco, balzar fuori e d’un tratto da ragazza mutarsi in ragazzo; e ogni volta aspettava la fine della storia con ansia, palpitando di paura e di pietà, e tuttavia mordendosi le labbra, per non ridere prima del tempo.

— Dopo sono stata serva del canonico, che era venuto lassù parroco; saranno venti o venticinque anni, e quando egli ritornò a Nuoro venni con lui. A dire la verità, sempre le cose sono andate bene: solo una volta ci hanno rubato una gallina, ma dev’essere stata Maria Conzu la vicina di casa. A dire la verità, Nuoro non è un paesello ove possa succedere una grassazione, con tanta forza che c’è: e i tempi sono cambiati: ma i malfattori esistono sempre e fidarsi non bisogna.

Marianna però non badava a queste considerazioni: spingeva i piedini sul ventre duro della donna, e insisteva sollevando il viso dal guanciale:

— Com’è che siete diventata ragazzo? Per-