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sera, coi ragazzi, non avrebbe più potuto dir male parole e bestemmie se non tra sè sottovoce. Addio, libertà; bisognava tener sempre le scarpe, le scarpe nuove pesanti che le pareva le tirassero giù le gambe, gliele allungassero, le fermassero i piedi al suolo costringendola a meditare sui passi che voleva fare.

Nei primi tempi la serva Fidela l'aveva distratta coi suoi racconti e i suoi modi strani. Ecco, si rivedeva coricata in fondo al lettuccio, coi grossi piedi duri della serva sulla schiena. Con tanti letti larghi e piccoli in casa, con tante camere vuote, Fidela voleva dormire lassù, e raccontava perchè.

— Devi sapere che qui, se si sente un rumore, c’è modo di guardare e di vedere da ogni parte.

Infatti spesso alla notte si alzava e si sporgeva da un finestrino e dall’altro: Marianna, sollevata ansiosa a metà sul lettuccio, la seguiva con gli occhi ardenti nella penombra, se c’era la luna: e la intravedeva tutta nuda ma con la cuffia, grande e dura come una statua di legno che si