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e apre la cassa e vede tutte le sue cose in ordine; ma il corsetto ben ripiegato con le maniche distese e i bottoni il argento abbandonati uno su l’altro, e la tunica anch’essa ben distesa, coi gheroni riuniti, il nastro rosso in fondo, le danno l’idea di una Marianna morta, distesa entro la bara pronta alla sepoltura.

Tutto il passato le appariva così, morto, tagliato di netto dalla sua vita come un ramo inutile dell'albero. Chiuse la cassa e andò nelle altre camere; ma in tutte, a cominciare da quella che era stata del canonico, col letto ancora coperto dalla coltre verde, il ritratto del prete sopra il cassettone, i libri nella libreria dai vetri smerigliati, gravava un odore di chiuso, di umido, di sotterraneo.

Allora salì nella soffitta. Era una vasta stanza sotto il tetto a pendìo, abbastanza alta, con due finestrini dai quali si dominava il cortile e la strada, e si vedevano gli orti, la valle e la montagna. Dalle travi pendevano grappoli d’uva e di pere, sul pavimento si stendevano le mandorle dorate e i pomi di terra ancora gialli come mele: