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30 | g. deledda |
— L’hai con me, tu? Non son tre, son due, — disse Diego perfidamente, e canterellò:
” Duas rosas bi tenzo in s’ortigheddu,
“ Una bianca e una ’e golore;
“ Si mi dana mi pigo sa minore
“ Ga sa manna mi girat su cherveddu —
“ Duas rosas bi tenzo in s’ortigheddu.1„
Nino allibbì. Comprese a che il maligno ragazzo voleva alludere e si domandò spaventato:
— Ma come egli ha indovinato, se neppure essa ha capito ancora l’amor mio?
Si rizzò sulla schiena, si volse a Filippa e voleva dirle che essa aveva le mani bianche come l’ermellino, mentre erano brune e nodose, ma comprendendo anch’ella a volo la maligna allusione di Diego, lo fissava con tal freddo e sprezzante sguardo ch’ei dovette reclinare il viso fra le mani, senza più immischiarsi nel gioco.
E il gioco andava male per Maria. Diego
- ↑ Due rose tengo nell’orticello,
Una bianca ed una di colore,
Se mi dànno mi piglio la minore,
Perchè la maggiore mi fa dar di volta al cervello.