Pagina:Deledda - Le tentazioni.djvu/269


nel regno della pietra 263


l’idea di denunziare Boele alle autorità. Ah, egli si sentiva prudente anche in quella terribile occasione; e poi si sentiva capace di far tutto da sè. E non una parola di rimprovero contro Sidra, causa prima di tutte le sue disgrazie.

Non perdè un minuto di tempo. Una linea verdognola, che tagliava le nuvole fra il cielo ed il golfo d’Orosei, annunziava l’alba. Il vento andava chetandosi, e solo le cime dei cespugli si curvavano qua e là appena illuminate. Il freddo era acuto. Zio Sidru s’avviò per istrada, incontrò l’uomo che doveva custodire l’ovile e che gli recava un cavallo per il viaggio. Gli tolse il cavallo, gli raccomandò di guardar bene l’ovile e le poche bestie rimaste, e che Boele era già partito coi porci. Montò a cavallo e proseguì. Giunto davanti a casa sua si fermò, battè forte sulla porta col calcio del fucile, ed attese senza smontare da cavallo. Sidra aprì.

— Senti, — disse zio Sidru a voce bassa, curvandosi sulla sella. — Tuo marito, mi ha rubato tutti i porci, stanotte, e va a venderli e a ubbriacarsi. Senti....