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20 | g. deledda |
con essa come non osava con Maria: standole vicino, le rivolgeva esagerati complimenti, in modo che Filippa si credeva corteggiata; ma tanto disprezzo ne sentiva che non degnava neppure offendersene.
Ella, del resto, aveva abbastanza che fare per abbandonarsi a sciocchi sentimentalismi, teneva i registri, pagava i domestici, vendeva i prodotti e aiutava assai donna Martina negli affari più importanti.
Ella così sapeva che in casa Marvu entravano, fra una cosa o l’altra, dodici mila lire l’anno. Di parte sua ella avrebbe avuto dunque due mila lire di rendita: quindi poteva ben pretendere, ben aspettare.
Fra tanto cozzar di passioni grandi e piccole, Maria passava quasi inosservata, sebbene anch’ella avesse la sua discreta dose di superbia e di caparbietà. Ma era tanto piccola e così poco s’immischiava negli affari, che la sua figurina sfumava accanto a quella della madre e delle sorelle. Aveva diciassette anni, piccola, bianca e pallida, con graziose lentiggini bionde sparse sulle guancie, gli occhi grandi e pensierosi e i capelli castanei, quasi d’un biondo