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214 g. deledda


Questo si inginocchiò, ma ebbe uno scrupolo e mormorò:

— Io ho molti nemici, ma è contro uno solo che voglio.... tu mi capisci....

— Bene; capisco, ma fa lo stesso.

“Punisci il mio nemico secondo la tua giustizia. Che egli abbia la casa ricolma d’ogni tuo bene e non possa mai saziarsi.„

“Che neppure le pietre possano saziarlo.„

Nuovamente chiuse il Libro: nuovo sollevamento d’occhi al cielo, nuova invocazione tacita e nuovo pugno sul libro chiuso.

Il cero mandava una lunga fiamma fumigante; il bandito provava una forte commozione.

Antine riprese la finta lettura:

“Signore, ascolta il tuo servo, ecc.

“Che l’acqua gorgogli perenne intorno alla casa del mio nemico, ed egli non possa mai dissetarsi.

“Che neppure le salate acque del mare possano dissetare il mio nemico.„

Per la terza volta chiuse e percosse il Libro. Poi lo riaperse, lesse altri cinque o sei versetti inconcludenti, prese il cero e con esso segnò una larga e lunga croce sul capo del bandito.