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Solo al cospetto di Giovanni, il cui sguardo felino li impauriva, stavano alquanto tranquilli, ma egli, costretto dal suo impiego, restava fuori quasi tutta la giornata. A Maria e Filippa non badavano; e Margherita e donna Martina li avevano troppo viziati e ancor troppo li viziavano, perchè potessero incuter loro rispetto e obbedienza.

Esse d’altronde, sempre sopraffatte da faccende e da affari in quella gran casa di possidenti sardi, non avevano il tempo necessario per educare quei bimbi nervosi e prepotenti. Rinchiuderli in casa era come ucciderli, essendo essi come gli uccelli dell’orto selvatico, scesi dal nido appena messe le prime piume; eppoi avrebbero fracassato ogni cosa; e per mandarli in collegio, nelle città lontane, non era ancora tempo. Questo era il progetto, ma non ancora ben fermo perchè mancava l’assentimento degli interessati. Una volta, infatti, avendo Diego sentito qualche cosa come l’annunzio della sua prossima entrata nel seminario di Nuoro, scappò di casa.

Mancò due giorni e una notte, e per ricercarlo si dovette chieder anche l’aiuto dei ca-