Pagina:Deledda - Le tentazioni.djvu/204

198 g. deledda


dellata come se tutta la siepe della tanca ci avesse avuto che fare: il cordoncino, poi, pendeva al collo di Minnai, sostenendo una medaglietta di Sant’Elia e un centesimino bucato.

Un’ombra passava dietro gli occhiali di zio Felix. Ah, se non fosse stato per l’amor di Dio, il buon uomo avrebbe imprecato il padrone, per la vita scapestrata che faceva condurre ad Antine. Tutte le prediche riuscivano vane. Del resto, don Elia era così allegro, affabile, divertente; sembrava spassarsi così innocentemente, che pareva un ragazzo buono e senza malizia come il piccolo Minnai, e si faceva amare o almeno compatire. Talvolta zio Felix si diceva:

— Via, sono un sciocco, un vecchio peccatore. Che male c’è se essi sono ragazzi e si divertono? Antine ha tanto studiato lungo l’anno: è giusto che si spassi un pochino. Egli ha ragione: dovremmo ringraziare don Elia per la sua bontà.

Il vaccaro e il cavallaro, poi, erano entusiasmati del giovine padrone: non parlavano d’altro che di lui, delle sue ricchezze, delle sue prodezze. Qualche volta giungevano persino