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donna jusepa | 145 |
volo accadeva. (Il diavolo era ingrediente indispensabile nel frasario di quella casa).
— Lo vedete? — gridò Jusepa. — Mi ha graffiato e poi dice che sono io a batterla, perchè le ho detto di non disturbar suo padre.
La calunniava anche? Con un nodo in gola, Lelledda pianse tutta la sera, strappando il vestito, ma non disse più una parola. Meditava la sua vendetta. E l’indomani disse a Maria Ghespe, una serva brutta che sembrava una mora, nemica di Jusepa:
— Giura che non la ripeterai e ti dico una cosa che ho veduto.
— Che mi escano gli occhi....
— No, giura più forte.
— Che non riveda mia madre.... — giurò la serva, sollevando gli occhi, e mettendosi una mano sul petto.
Lelledda abbassò la voce.
— Ho veduto Jusepa baciar un uomo.
— Chi, chi, chi, per l’anima mia? — domandò Maria rabbrividendo di gioia. Ma Lelledda non volle dirlo, nonostante i mille orribili giuramenti della serva.
— Dimmi almeno dove, anima mia; che tutto