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zia jacobba 123


Ma zia Jacobba ritornava sola perchè Chianna era morta.



Il focolare era spento; la cenere sembrava polvere. Le grigie tende dei ragni tremolavano qua e là per gli angoli e sotto il tetto come i sottili merletti fiamminghi di cui deve essere adorna la Desolazione. Il sacco del porchetto era tutto trapuntato; e i sorci cominciavano già a ricamare la coperta del letto, povera coperta di lana a striscie gialle e nere, filata e tessuta vent’anni prima da zia Jacobba, per il corredo nuziale.

La povera donna pianse lungamente, finchè nei suoi occhi non restò una lagrima e nella sua gola un singulto.

Non doveva esser vera la sua relazione col Maligno, perchè in tal caso gli avrebbe venduto l’anima pur di riaver la figliuola.

I giorni scorrevano tetri e lenti, in una profonda miseria di pane e d’affetti.

E il dubbio che Chianna fosse morta per forza di qualche malefica magia, metteva una