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canto a lei si sentì quasi alto e potente come suo padre.

L’allontanò, tenendola per le braccia, la esaminò da capo a piedi, tenero e corrucciato.

— Ebbene, che mi dite? Perchè siete così?

— Come, così?

— Malandata in salute, mi sembra! Siete stata male? Che fate adesso? Li avete lavati voi, i panni? Non voglio, lo sapete. E Mikali, dov’è?

Ella si accomodava il fazzoletto intorno al viso con le mani tremanti e non riusciva a parlare.

— Mikali? È andato a domare un puledro... Tu stai bene, vero, cuore mio? La vita militare ti fa bene... Sei grasso...

— Ah, molto! — egli esclamò ridendo e palpandosi le braccia scarne: ed ella lo guardava triste, coi grandi occhi neri cerchiati da due anelli lividi.

— Ma, davvero, siete stata malata? Che c’è, ditemi? Ditemi, mamma...

— Lo sai: tuo padre sta male. Da ieri ti aspetta e non ha pace, così mi han detto. Va, figlio. Egli è solo.

— Ha voluto lui, viver solo! — disse Andrea rudemente, poi si frugò le tasche. — Ah, ecco, mamma! È benedetto dal Pontefice.

Trasse un piccolo rosario nero con la crocetta di metallo e glielo versò piano piano sulla mano come ad una bambina. Ella lo guardava felice, il piccolo rosario che aveva desiderato tanto; poi sollevò la testa e sorrise, ma con gli occhi pieni di lagrime.