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— Anche a voi s’è rivolto! A tutti si è rivolto fuori che a me. Io non conto più nulla per lui! Voi sola mi rimanete. È meglio che mi vediate morire — singhiozzò Vittoria, appoggiandole la testa sull’omero. — È il castigo... è il castigo...

La vecchia la lasciò piangere, ma il suo tremito diventava più forte e gli occhi minacciosi rivolti al Santo si velarono di lagrime.

— Non lasciarlo partire. Vittoria! Egli tornerà a te perchè il marito non può vivere senza la moglie.

— Egli vuole andare per penitenza.

— La vostra penitenza è qui. Che egli lavori qui, se vuole! Tu, Vittoria, non rinunziare alla roba di Bakis Zanche. Tu cammina dritta per la tua via senza volgere nè a destra nè a manca. Essi, di là, saranno contenti.

Il pianto di Vittoria diventò un mugolio disperato: allora la vecchia disse due volte «senti... senti...» senza poter proseguire e ansò, stringendole la mano con la sua mano scarna e forte come un artiglio; poi trasse di sotto al grembiale il libro di Bakis Zanche e cercò una paginetta ch’ella conosceva senza saperla leggere.

— Tutti siamo colpevoli. Leggi qui sul suo libro.

Vittoria si asciugò gli occhi e lesse il versetto che l’unghia nera della vecchia le segnava.

«E Gesù disse: chi è senza peccato scagli la prima pietra...»