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mia fidanzata, ed il cane mi è scappato dal podere e mi ha raggiunto. E così, vecchio, perchè stanotte che potevate farlo non avete dato fuoco al predio?

— Alla forca, tu, il cane e il tuo padrone, — disse il vecchio, e tirò dritto, lontano dal cane.


IX.


Negli ultimi mesi di gravidanza Vittoria si sentì bene. Solo, qualche volta, aveva paura; le sembrava che al misterioso avvento della nascita del figlio dovesse seguire la sua morte; poi, rassicurata dalle donne e da zia Andriana, la quale funzionava anche da levatrice, si rallegrava tutta, e la sua pesantezza, le sue inquietudini, la sua stessa paura le riuscivano grate.

Era come la terra in quel tempo quando sta per scoppiare la primavera; ancora il vento gelato di Monte Nieddu devastava i campi umidi e fangosi; ma d’improvviso il sole caldo rompeva le nuvole e l’erba brillava dorata sui poggi e colore di smeraldo lungo il torrente.

Un giorno, mentre Marianna Zanche tagliuzzava le bucce di arancio per preparare i dolci per il battesimo, arrivò Pancraziu vestito a festa, allegro come un passero. Aveva sposato Ignazia fin dall’autunno passato, e aspettando che Mikali tenesse la promessa di concedergli a mezzadria il predio, dormiva con lei in una