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dovuto essere in un momento di addio, e guardava il sole e le sembrava che il sole quel giorno cadesse solo per indicare a lei l’ora precisa del convegno.

— Quando il sole è tramontato... — aveva detto la gobbina.

Intanto l’uomo finiva gli scongiuri, traendo uno dopo l’altro i piedi dall’acqua diventata torbida: ella rientrò e vide che gli insetti già salivano più rapidi sul muro, ritirandosi tutti verso il tetto: l’uomo non sembrava nè sorpreso nè soddisfatto del miracolo; rimise le scarpe e la berretta, sedette rigido davanti a un canestro colmo di pane duro e di formaggio che la serva aveva apparecchiato, e si fece il segno della croce come prima di cominciare gli scongiuri.

— Eppoi dategli quello che avete pattuito; cosa? una misura di frumento e una libbra di lardo? Io vado perchè è tardi, — disse Vittoria; ma prima andò nella sua camera e si guardò nello specchio. Sorrideva alla sua immagine, perchè le pareva di vedersi da lontano, di rivedere la Vittoria che correva dietro la siepe del suo campo, al convegno d’amore. Come era bella la vita! Muoversi, palpitare, correre incontro al pericolo e incontro alla gioia!

Tornò per salutare l’uomo; l’uomo mangiava masticando forte e chiacchierando con le serve.

— Così vi assicuro, donne; Mikali va in America per guadagnarsi duecento scudi e poi intentare lite a te, Vittoria, e infine sposarsi con la nipote di Maria Luisa Zoncheddu...